Negli ultimi giorni la linea 13 mi ha veramente fatta impazzire.
Due giorni fa tornavo a casa da 9 ore di lezione, ovviamente stanchissima, e nella metro affollatissima mi si piazza vicino una specie di sosia del Signor Cunningam di Happy Days. Ma il problema non è questo. Il problema era un odore a metà tra il cane bagnato e il cassonetto, che mi ha così disgustata da farmi passare la fame (e come avrete capito, non è cosa facile). Dopo aver passato numerose fermate con il naso infilato nella sciarpa nonostante facesse caldissimo (ho visto altre due persone che facevano lo stesso, e ci siamo scambiati sguardi disperati), sono finalmente giunta alla fermata in cui dovevo scendere. Ma non è finita qui!!! C'è stato un calo di corrente e il guidatore ha annunciato all'altoparlante che saremmo dovuti arrivare alla fermata successiva perché non c'era corrente per aprire le porte. Quindi un'altra fermata col puzzone e un sacco di strada in più, perché sono anche dovuta tornare indietro.
Come se non bastasse nella metro successiva mi sono trovata accanto a uno che guardava foto porno sul cellulare.
Arrivare a casa è stato un gran sollievo!
Ieri, invece, esco di casa pensando alle 12 ore di lezione che mi stavano aspettando (SPQG) e dopo due fermate di metro mi rendo conto di aver dimenticato a casa un mucchio di cose che mi servivano. Torno indietro e riparto. Ero in ritardo, ma di una decina di minuti al massimo.
Cambio linea e arrivo sulla 13. Il tempo di una fermata ed è tuuuutto bloccato. La gente si ammassa, non si capisce cosa succede, e ci fanno scendere dal treno. In sostanza un signore si era sentito male qualche fermata più avanti e hanno dovuto fermare tutta la linea. Al che, già in ritardo per un corso con presenza obbligatoria, salto giù e vado con due ragazzi che dovevano prendere un autobus per farmi indicare la fermata. Non ci sono autobus che vanno all'università ma ne prendo uno per avvicinarmi un po'. A quel punto ne cerco un altro. Niente! Per fortuna incontro un signore gentilissimo che deve andare nella mia stessa direzione, allora ci incamminiamo insieme verso una possibile fermata utile o di un taxi. Niente da fare pure qui. Nessun autobus che andasse nella nostra direzione. Abbiamo camminato quasi un'ora!!!! A quel punto, dopo un'ora e un quarto circa, è finalmente ripartita la metro e sono arrivata a lezione con "appena" un'ora e mezzo di ritardo. Per "fortuna" non ero la sola, perché poi ho scoperto che anche alcune compagne di corso erano rimaste incastrate.
Queste sono le mie più recenti avventure metropolitane.
Riesci a farci sorridere, descrivendo simpaticamente anche situazioni evidentemente non piacevoli. Grande Carlotta!
RispondiEliminaMa riesci a scrivere che è meglio la linea B di Roma
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