La settimana della moda parigina si è conclusa da qualche
giorno, quindi il momento per un post di questo tipo mi sembra assolutamente
perfetto.
Tutti sappiamo che i parigini sono famosi per la moda e lo
stile. Non è risaputo, però, che hanno una moda e uno stile tutto loro, unico e
imprevedibilmente contrario alle condizioni ambientali.
Quando sono arrivata a Parigi, a metà settembre, non faceva
né caldo né freddo, ma dopo una decina di giorni è arrivata anche qui l’ondata
di caldo che ha invaso l’Europa. Mi
aspettavo di vedere sandaletti griffati, super shorts, o comunque qualcosa di
fresco e arioso… Anche perché all’esterno c’erano 29 gradi, in metropolitana
credo almeno 10 in più, quindi l’abbigliamento leggero era d’obbligo per non
sciogliersi nel giro di un’ora. E invece no. Tutto questo non è assolutamente
accaduto. In giro c’erano solo jeans, maglioni, piumini (!!!!) e stivali Ugg
(per chi non li conoscesse sono quelli con tutto il pelo dentro, pure sotto la
pianta del piede). Io ne posseggo un paio, e vi assicuro che sopra i 7, massimo
10, gradi sono assolutamente immettibili! In tutto ciò, visto che io mi ero
preparata a temperature ben più basse, sono stata costretta a comprare qualche
maglietta a mezze maniche e un paio di pantaloncini leggeri per non svenire.
Da qualche giorno, invece, le temperature sono scese in
maniera rilevante: dai 30 gradi della settimana scorsa, ora come massima
giornaliera (ma proprio massima eh) ci saranno si e no 15 gradi. Secondo voi
cosa hanno fatto i parigini e le parigine? Avranno tirato fuori i capi super
invernali da freddo intenso e neve? No. Gonne corte, gambe nude , niente calze,
sandali apertissimi, magliettine di cotone… A parte una signora che ho visto
ieri impellicciatissima, ma ho pensato che probabilmente fosse una turista.
Nel frattempo, oltre ad aver capito che non serve a molto
guardare come sono vestiti gli altri dalla finestra per capire se coprirmi o
meno, io ho seri problemi organizzativi in questo campo. Gli sbalzi di
temperatura dai 35 gradi della metropolitana ai 12 dell’esterno, mi
procureranno sicuramente qualche raffreddore e mal di gola. Cercando di evitarli continuerò con la
tecnica a cipolla e continuerò a spogliarmi e rivestirmi entrando e uscendo. E’
una specie di nuovo sport! Alla fine della mia permanenza riuscirò a togliere e
mettere cappotti golf sciarpe e borse con la velocità della luce e con un solo
movimento.
Intanto… SPQG
Una delle tue belle foto, capace di mettere in evidenza questa loro ribellione al clima, contro ogni buon senso, sarebbe graditissima.
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